Prestiti Veloci in 24 Ore anche Cattivi Pagatori e Protestati

Anche quando si hanno dei disguidi finanziari, e si diventa segnalati come cattivo pagatore o come protestato, non è detto che non si possa accedere ad un piccolo prestito veloce. Vediamo in questa pagina che possibilità ci sono e come fare.

L’imprevedibilità della vita quotidiana può facilmente metterci di fronte ad una spesa imprevista o superiore rispetto a quanto atteso. Un guasto all’automobile, una bolletta troppo alta, la retta universitaria di un figlio, sono tutti esborsi che incidono, e di non poco, sul bilancio familiare. Non solo l’imprevisto, quindi, ma anche la necessità di rispettare delle scadenze incidono sul bisogno di ottenere il denaro nel più breve tempo possibile.

Un numero di persone sempre crescenti, infatti, inoltra richiesta per piccoli prestiti, che di solito non superano i 3.000€; per questa ragione finanziarie e istituti di credito si sono adeguati fornendo pacchetti per piccoli prestiti, caratterizzati da una maggiore velocità di erogazione della liquidità e dalla richiesta di minori garanzie rispetto ai piani tradizionali.

È chiaro il motivo di questa facilità: per una finanziaria è certamente meno rischioso accendere un prestito di, per esempio, 1.000€ rispetto ad uno da 40.000€. I tempi per ottenere il prestito sono quindi inversamente proporzionali alla somma richiesta. Se per un prestito tradizionale occorre aspettare da una a quattro settimane, questa tipologia di finanziamento richiede tra le piccoli prestiti in 24 ore. Addirittura, con cifre modeste e adeguate garanzie, diversi istituti concedono il prestito in giornata nel giro di poche ore. Il rimborso tramite rate non è quasi mai superiore ai 12 mesi.

Ma vediamo subito a chi sono destinati questi prestiti, come funzionano e come ottenerli nel caso si sia cattivi pagatori o protestati.

Tipi di piccoli prestiti veloci

I piccoli prestiti veloce sono, generalmente, non finalizzati. Se richiedi un prestito, ad esempio, per comprare un nuovo frigorifero, non avrai bisogno di dichiararlo: le finalità per le quali stai inoltrando la domanda di prestito rimangono protette e non compariranno sul contratto, né tanto meno sarai tenuto a comunicarle verbalmente.

Dall’altro lato esistono anche piccoli prestiti veloci finalizzati, in cui è invece obbligatorio rendere nota la destinazione della somma richiesta. Il vantaggio è quello di avere un notevole abbassamento dei tassi d’interesse, talvolta addirittura pari a zero, al prezzo però di cedere un po’ di privacy.

Tipologia meno usuale di piccolo prestito veloce è il prestiti cambializzati veloci, che sta però riscuotendo sempre più interesse negli ultimi anni. Quello che cambia è il piano di ammortamento: anziché il prelievo automatico dell’importo della rata direttamente dal conto corrente o il pagamento del bollettino, il prestito viene risarcito attraverso cambiali mensili, estinte presso la filiale che ha erogato la somma. In caso di insolvenza, con questo prestito si va incontro a pignoramento di beni mobili e immobili. Analizzeremo meglio questa modalità più avanti, perché è il tipo di prestito cui possono far riferimento i cattivi pagatori e i protestati.

Prestiti veloci online

Molto diversi sono invece i piccoli prestiti veloci online, una delle modalità più apprezzate e utilizzate per via della rapidità e della facilità con cui è possibile richiedere cifre contenute. Gli istituti di credito “tradizionali”, quelli fisici per intenderci, nonostante garantiscano celerità devono però fare i conti con una burocrazia che rischia di far perdere giorni preziosi al richiedente. Presentare la domanda è davvero semplice: basta compilare un modulo che si trova sui siti internet delle finanziarie online, e di norma la risposta avviene nel giro di poche ore. Le spese sono nella maggior parte dei casi pari a zero, mentre i tassi d’interesse, variabili da istituto a istituto, sono mediamente inferiori rispetto a quelle degli istituti con sedi territoriali.

Piccoli prestiti veloci: i requisiti

I piccoli prestiti veloci sono più flessibili rispetto a quelli in cui si richiedono grossi importi; tuttavia avere garanzie dimostrabili, pur non essendo obbligatorio, costituisce canale preferenziale per ottenere il prestito in tempi rapidi. Chi ha quindi una busta paga, ancor meglio se dipendente statale o comunque con contratto a tempo indeterminato, sarà quindi avvantaggiato rispetto ad un neo assunto, a un disoccupato o ad una casalinga.

Questo requisito, abbiamo detto,  non è obbligatorio né vincolante. In assenza di reddito personale dimostrabile è possibile chiedere l’aiuto di un garante, che costituisce per la finanziaria un modo per recuperare il credito qualora il debitore sia inadempiente.

Altro dato che invece è spesso imprescindibile è quello di avere la residenza nel territorio italiano. Inoltre, una nota, anche se piuttosto ovvia, va fatta rispetto all’importo. Minore sarà la somma richiesta, più veloce e maggiori garanzie di esito positivo avrà la risposta.

Ma allora, per un protestato o un cattivo pagatore è impossibile accedere ad un piccolo prestito veloce? No, non è impossibile e lo vedremo subito.

Prima però specifichiamo che istituti di credito e finanziarie sono immediatamente al corrente della situazione creditizia di ogni richiedente. Ciò è possibile perché hanno accesso al database della CRIF (Centrale Rischi Finanziari) e al Registro Informatico dei Protesti. Tramite queste due banche dati quindi la banca risale in tempo reale a credit score, ossia alla storia creditizia del richiedente.

Ci sono però delle banche che non guardano il CRIF, o meglio dei tipi di prestiti per i quali non è necessario fare la visura CRIF:

  • cessione del quinto;
  • prestiti delega;
  • prestiti con le cambiali

Cattivi pagatori e protestati: le differenze

Nel linguaggio comune utilizziamo le etichette di cattivo pagatore e protestato in modo quasi intercambiabile. Questo è però un errore non da poco che rischia di trarci in inganno. Le due posizioni sono infatti molto diverse, e determinano altrettanto diversa accessibilità al credito.

Il cattivo pagatore è colui che ha pagato in ritardo una o più rate di un prestito o di un mutuo; ha saldato il suo debito ma i ritardi sono registrati nel database della CRIF, cui i vari istituti di credito e finanziarie hanno accesso nel momento in cui viene richiesto un altro prestito.

La permanenza alla CRIF, specifichiamo, è temporanea. Si viene cancellati da questo elenco in un arco di tempo compreso tra i 12 e i 36 mesi, in base al numero delle rate pagate oltre la scadenza. Per controllare se si è ancora nel database basta compilare il modulo online sul sito della CRIF. La richiesta costa 4€, e la risposta sarà inoltrata entro due settimane.

Il protestato è invece un insolvente; rientrano in questa categoria non solo chi non ha pagato cambiali o rate di prestiti e mutui, ma anche chi ha emesso assegni scoperti. Va da sé che si tratti di una situazione peggiore del cattivo pagatore, soprattutto perché tale condizione viene certificata legalmente da un notaio o da un ufficiale pubblico. In questo caso si viene iscritti al Registro Informatico dei Protestati.

Piccoli prestiti veloci per cattivi pagatori

Le opzioni di prestito che possono essere modulate appositamente per cattivi pagatori e protestati sono tre: prestito mediante cessione del quinto, prestito in delega e il già accennato prestito cambializzato.

Cessione del quinto

La cessione del quinto può essere richiesta per piccoli prestiti veloci anche se si è cattivi pagatori e protestati. Un dipendente pubblico avrà più probabilità di avere una risposta positiva e il credito in tempi rapidi; lo Stato è, comprensibilmente, considerato dalle finanziarie una forte “assicurazione contro i rischi”. In questo caso il piano di ammortizzamento prevede la cessione di un quinto dello stipendio o della pensione in maniera automatica, direttamente dalla fonte che eroga il reddito.

Prestito in delega

Il prestito in delega può essere richiesto da chi è già titolare della cessione del quinto. Si tratta insomma di un finanziamento tramite cui si può estendere l’importo del prestito. La cifra da restituire, sommando la cessione del quinto e il prestito in delega, non dovrà essere superiore al 40% dello stipendio. Semplificando, il dipendente chiede al proprio datore di lavoro di destinare una quota del proprio stipendio al pagamento della rata del prestito.
Si parla infatti anche di doppio quinto. In entrambi i casi si tratta di una convenzione tra istituto di credito e datore di lavoro. Nei casi di dipendenti privati potrebbe quindi non essere semplice ottenere sovvenzioni con queste modalità.
La garanzia richiesta per questo tipo di prestito è un’assicurazione contro il rischio di morte o di licenziamento da parte del richiedente.

Prestito cambializzato

Abbiamo accennato all’inizio di questa guida al prestito cambializzato; si tratta della soluzione migliore per cattivi pagatori e protestati che intendono accedere nuovamente ad un credito e siano neo-assunti, dipendenti privati o lavoratori autonomi.

Il vantaggio è che non è necessario possedere un conto corrente. Va anche evidenziato che questi tipi di prestito consentono di ricevere del denaro, che magari servono prestiti urgentissimi, anche a chi ha avuto difficoltà nella puntualità dei pagamenti in passato.

Infine non si sottovaluti che, previo accordo tra le parti, è possibile posticipare la data di scadenza di una cambiale a fronte di un piccolo aumento dei tassi di interesse.

Garanzie: opzionali o necessarie?

Per quanto concerne la cessione del quinto e il prestito in delega, potere mostrare garanzie (ad esempio anche proprio TFR) non è obbligatorio ma di certo, se si è cattivi pagatori o protestati, può fare la differenza.

Discorso differente invece per il prestito cambializzato. Per accedervi, infatti, servono forti garanzie; l’ipoteca sulla casa, la fideiussione bancaria o la firma di un garante che abbia uno storico creditizio positivo, o ancora altri beni mobili su cui l’istituto possa rifarsi in caso di inadempienze. Se infatti una o più cambiali non verranno pagate, si incorrerà nel pignoramento dei beni posti a garanzia.